

Entro il 2050 due persone su tre vivranno entro il perimetro urbano e l’80% del cibo verrà consumato in città. Produrlo e consumarlo comporterà un costo notevole sul piano delle emissioni di gas serra: si stima che quelle generate dalla produzione e dal consumo degli alimenti potrebbero arrivare al 40% del totale nei prossimi 30 anni. La sfida è garantire a tutti l’accesso al cibo sano e salutare, in armonia con le esigenze ambientali: intorno a questi temi si sono confrontati, nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione, i protagonisti di Bologna Award 2020. Nel 2020 pandemico il cibo è il primo “vaccino”.

Per questo è importante promuovere, con l’educazione all’alimentazione consapevole, anche la sostenibilità della produzione agroalimentare negli insediamenti urbani, un passaggio decisivo per i prossimi decenni. Ne hanno parlato a Bologna Award alcuni nomi chiave per la definizione delle strategie di sviluppo sostenibile legate al cibo: l’ambientalista indiana Sunita Narain direttore del CSE di New Delhi, gli scienziati genetisti Salvatore Ceccarelli e Matteo Dell’Acqua, l’agroeconomista Andrea Segrè, presidente CAAB e Fondazione FICO e fondatore della campagna Spreco Zero, l’esperta di agricoltura sostenibile Ilaria Pertot. Si sono confrontati con loro i vincitori del Premio Bologna Award City of Food Master 2020 per la comunicazione della sostenibilità: l’architetto e paesaggista Andreas Kipar, il divulgatore e climatologo Luca Mercalli, il presidente Federunacoma Alessandro Malavolti. E sul tema “Foreste e agricoltura come risorsa per la sfida climatica” è intervenuto il vincitore di Bologna Award 2020, il ricercatore italiano Giacomo Grassi, operativo presso il Joint Research Centre della Commissione Europea a Ispra: i suoi studi e i monitoraggi sui flussi delle emissioni CO2 ispirano le guidelines della Commissione Europea per l’assorbimento dei gas serra grazie alle aree agricole e forestali, strategia preziosa per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

In Italia le emissioni da attivita’ agricole determinano l’8% dei gas serra, a livello globale incidono per il 12%, mentre l’intero sistema agroalimentare contribuisce per il 25-30% alle emissioni planetarie di gas serra. Eppure invertire la tendenza è possibile, perché le aree agricole e forestali possono essere gestite in modo utile ad assorbire le emissioni, mitigando così gli effetti del Climate Change.

Le aree agricole e i pascoli, in Italia – ha spiegato Giacomo Grassi – generano un parziale assorbimento compensano il 2% circa delle emissioni totali. Un’attenta gestione delle lavorazioni, delle fertilizzazioni, dell’irrigazione e dei residui vegetali puo’ aumentare questi assorbimenti. La sfida che ci attende è coniugare sicurezza alimentare per una popolazione in crescita, resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici e maggiore sostenibilita’, cioe’ processi produttivi e diete con un minore impatto ambientale globale.
Hanno introdotto i lavori, condotti dal Direttore scientifico di Fondazione FICO Duccio Caccioni, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Alessio Mammi, l’Assessore al Turismo e Promozione del Comune di Bologna Matteo Lepore, il Direttore Generale CAAB Alessandro Bonfiglioli. Tradurre la scienza in obiettivo politico e normativo per lo sviluppo sostenibile è fattore determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 fissati dalle Nazioni Unite: questo l’impegno di Bologna Award, promosso come sempre dal CAAB – Centro Agroalimentare di Bologna e da Fondazione FICO, in sinergia con la Regione Emilia Romagna e con il patrocinio della Camera di Commercio e del Comune di Bologna, in partnership con la FAO, Food and Agriculture Organization of the United Nations. Bologna Award 2020 è organizzato con il patrocinio di Città Metropolitana ed è sostenuto da Alce Nero e Granarolo, e inoltre da Coprob e Conapi, media partners QN – Il Resto del Carlino e Agronotizie. Hanno collaborato, in occasione del World Food Day, la campagna di sensibilizzazione Spreco Zero e la rete di Comuni Sprecozero.net
